La rivista L’Alfiere, tra le varie rubriche, si occupa anche di raccontare gli impegni dell’Associazione Sbandieratori di Arezzo, talvolta soffermandosi sull’importanza dell’aver sbandierato in un certo luogo e altre volte narrando invece i retroscena più divertenti delle nostre trasferte. Per scrivere questo articolo, cercando di coniugare serietà e spensieratezza, la redazione ha composto un articolo corale che raccoglie l’esperienza di più sbandieratori nelle varie piazze del mondo in questo inizio di 2024.
Già nei giorni iniziali dell’anno il gruppo ha inaugurato i propri impegni, prima con un’esibizione per gli amici del Rotary Club e poi con il tradizionale appuntamento in centro ad Arezzo con la sfilata invernale della Giostra del Saracino per l’Offerta dei Ceri in Duomo al Beato Gregorio X. Successivamente gli sbandieratori hanno indossato i propri costumi (storici) in mezzo alle maschere del Carnevale dei Figli di Bocco. I festeggiamenti di Castiglion Fibocchi sono stati quest’anno molto partecipati, con pubblico proveniente da tutto il mondo e composto di tutte le età. Merita di essere citato, anche se non si tratta di una vera e propria trasferta, l’appuntamento dell’Associazione presso la propria sede per i festeggiamenti di una festa in maschera. Gli sbandieratori in questa occasione si sono dimenticati i costumi storici, preferendo i costumi fantasiosi e colorati della propria festa di Carnevale. A metà febbraio le nostre bandiere e le nostre musiche sono tornate in Duomo, questa volta in occasione della Madonna del Conforto. È sempre altissima l’emozione di unire le musiche della Giostra e i colori delle nostre esibizioni con l’ambiente sacro e monumentale della Cattedrale della città. Tuttavia, non era ancora momento per il gruppo di dimenticare coriandoli e festeggiamenti di Carnevale. Infatti, nei giorni del 24 e 25 di febbraio gli sbandieratori sono stati impegnati nella sfilata del Carnevale di Nizza e nella sua Battaglia dei Fiori, nella quale il gruppo è già stato presente l’anno scorso e moltissime altre volte negli ultimi decenni. Accanto alle loro bandiere e ai loro costumi storici hanno partecipato alla manifestazione anche alcuni dei più importanti e caratteristici carri e costumi di carnevale provenienti da tutto il mondo.
Per raccontare questo impegno internazionale la redazione ha chiesto aiuto a Massimo Donati, uno sbandieratore che ha vissuto la sfilata in prima persona:
“Era un po’ di tempo che non partecipavo alla trasferta di Nizza. Questa edizione è stata molto più concentrata di quelle passate, in quanto ci siamo esibiti il sabato per la battaglia dei fiori poco dopo l’ora di pranzo, e sempre il sabato per il carnevale della sera. In pratica siamo arrivati per colazione, abbiamo pranzato e sbandierato, fatto merenda, poi cenato e di nuovo sbandierato…sembra quasi che siamo andati a mangiare più che a sbandierare. Scherzi a parte le esibizioni sono state piuttosto intense: ogni sfilata è durata all’incirca due ore, durante le quali ci siamo sbizzarriti tra movimenti di sfilata, singoli, coppie e volteggi acrobatici. Da notare che gli acrobati Lorenzo, Giulio e Alessandro non si sono fermati un attimo. Un altro complimento va fatto ad Alessio che conclusi i movimenti di sfilata usciva dalla formazione per il singolo, al termine del quale, instancabile, chiamava immediatamente Federico per eseguire una coppia. Lo stesso Federico dopo i movimenti di sfilata si impegnava nel tagliare un acrobata, così come fatto anche da Roberto. Personalmente devo fare i complimenti a tutti i partecipanti per la serietà e la volontà di riuscire bene con la quale hanno partecipato a questa trasferta. Siamo stati anche fortunati perché in testa al gruppo avevamo un apripista d’eccezione: Fabio Moretti che dopo aver guidato il pullman ha infilato la calzamaglia e imbracciato lo stendardo per sfilare! È stata un’esperienza particolarmente emozionante in quanto era la prima volta che il sottoscritto guidava il gruppo all’estero. Non nascondo di aver sentito la tensione, ma fortunatamente il gruppo ti aiuta in tutte le occasioni”.
A questo punto del racconto delle attività dell’Associazione è necessario mettere un punto fermo importante, anzi duemila punti fermi importanti. Infatti, con l’iniziativa del Trofeo Enci, organizzato dall’Ente nazionale cinofilia italiana e con la trasferta in Sudafrica gli sbandieratori hanno celebrato la trasferta numero duemila. Ad un occhio (o un braccio) meno allenato duemila esibizioni possono rappresentare un numero “normale” ma, al contrario, sono un traguardo pantagruelico. L’Associazione esiste dal 1960 e, volendo fare un calcolo matematico approssimativo, duemila trasferte significano quasi tre impegni al mese per tutti gli anni di vita della tradizione moderna della bandiera aretina. Nel calcolo va anche considerato che pochi anni fa la nostra Associazione, come tante altre, ha subito il fermo di allenamenti e trasferte a causa della pandemia. Tale numero si mostra ancora più incredibile se si pensa che alcune esibizioni durano un solo giorno, mentre altre durano anche per una intera settimana o per intere settimane, pur valendo come una sola unità delle duemila raggiunte. Dunque, moltiplicando quel numero per il numero di giorni di trasferta, le cifre diventano da capogiro.
Se questo articolo fosse una stanza ci sarebbe un elefante (africano) intorno al quale stiamo girando da un po’ di parole. Infatti, nella prima settimana di marzo, gli Sbandieratori hanno attraversato il mondo fino in Sudafrica, ospiti all’”Italian Festival at Idiom Wines”, organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura di Pretoria, in collaborazione con il Consolato d’Italia a Cape Town e The Idiom Restaurant and Wine Tasting Centre. Il Festival ha offerto un palco di eccezione al centro di una delle regioni vinicole più importanti del mondo, accogliendo il gruppo in modo impeccabile. Al netto del maltempo, la festa ha permesso ai ragazzi del gruppo di esibirsi ma anche di assaggiare le prelibatezze locali e di visitare alcuni luoghi iconici della nazione alla scoperta di tradizioni e costumi lontani. In particolare, si cita la visita degli sbandieratori alla tenuta naturale degli organizzatori e alle cantine di vino della regione, a Città del Capo, alla Table Mountain e all’immancabile Capo di Buona Speranza; il tutto condito da ottime mangiate e scoperta di animali unici come zebre, antilopi springbok, foche e pinguini.
Ha chiuso in bellezza questi primi impegni dell’anno la città di Agrigento, ospitando gli Sbandieratori di Arezzo dal 14 al 18 marzo per la Festa del Mandorlo in Fiore. L’evento rappresenta un appuntamento fisso del folklore e del costume di Agrigento con il quale si festeggia l’arrivo della primavera. Le leggende che celebrano la fioritura del mandorlo, raccontate anche da Omero, affondano le proprie radici nella Antica Grecia e vivono ancora oggi con una sfilata che si sofferma anche nella Valle dei templi e nei luoghi più caratteristici della città. La sfilata, infatti, ci ha regalato numerosi momenti indimenticabili da cartolina. Vale la pena sottolineare che gli Sbandieratori di Arezzo sono tornati ad Agrigento in occasione di questa festa dopo la loro prima partecipazione nel 1969.
da “L’Alfiere” – n. I – 2024, pagg. 4-7
Giacomo Guelfi e Lorenzo Diozzi