Il 2017 si è aperto nel migliore dei modi per l’Associazione poiché nei primi giorni di gennaio il gruppo è stato protagonista della importante trasferta a Muscat, capitale del Sultanato dell’Oman. Questo impegno ha richiesto alla squadra composta da musici, sbandieratori e capitanata da Giacomo Romanelli diverse settimane di preparazione. Gli allenamenti al freddo dei mesi invernali erano però scaldati dall’aspirazione di volersi esibire al meglio nel clima mite della penisola araba. Lo spettacolo si è tenuto a seimila chilometri da Piazza Grande presso i giardini del teatro dell’Opera di Muscat in occasione dell’evento “Celebrating Oman: The Great Journey” con il quale per tre giorni consecutivi il Sultano dell’Oman ha voluto celebrare la propria nazione. Questo evento ha visto la partecipazione di decine di gruppi di artisti e ha ripercorso i vari momenti storici dello Stato arabo dalla sua nascita allo sviluppo economico degli ultimi trenta anni. Le esibizioni degli sbandieratori hanno rappresentato con il lancio delle loro bandiere unite a quelle dell’Oman proprio il momento di benessere più attutale. Tra i tanti spettatori erano anche presenti le più importanti cariche politiche nazionali ed internazionali presenti nella capitale del sultanato.
Gli altri gruppi che sono stati chiamati dall’organizzazione dello spettacolo erano formati da atleti, musicisti ed artisti di altissimo livello e facenti parte di realtà artistiche di natura professionale. Questa differenza tra la nostra passione gratuita e volontaria e le altre realtà presenti nel teatro non ha però rappresentato un ostacolo bensì è stato un volano per spingere al massimo le nostre capacità.
Il capotrasferta è stato Ucellino, noto anche come Giacomo Romanelli, che più volte prima delle prove e delle esibizioni ha radunato musici e sbandieratori richiamando alla concentrazione ed evocando nei vari componenti del gruppo lo spirito di unione e affiatamento che ha reso di alto livello ogni lancio di bandiera e nota musicale. La trasferta tuttavia ha avuto anche dei momenti di difficoltà: i bagagli del gruppo che contenevano costumi, strumenti e bandiere sono arrivati con un giorno di ritardo rispetto all’arrivo degli sbandieratori e all’inizio delle prove organizzate dalla regia dell’evento. Questo ritardo che può sembrare minimo era invece un potenziale ostacolo per lo svolgimento di tutto lo spettacolo. Tuttavia dimostrando di essere un gruppo unito e coeso gli sbandieratori hanno saputo gestire il difficile momento dimostrando poi fortunatamente nel secondo giorno di prove il proprio potenziale. Le difficoltà sono poi presto andate in secondo piano e sono state sostituite dall’entusiasmo naturale provato a seguito delle ben riuscite esibizioni e degli apprezzamenti e complimenti ricevuti dal pubblico, dalla regia e dall’organizzazione dello spettacolo. Ogni sera dopo le esibizioni il gruppo si è divertito a riguardare i propri lanci e ascoltare le proprie musiche non su Teletruria, come succede sempre dopo il Saracino ma su OmanTv la rete nazionale che ha trasmesso lo spettacolo in tutto l’Oman.
Nella trasferta ci sono stati dei momenti in cui gli sbandieratori non hanno dovuto vestire costume e stivali e si sono concentrati nel visitare le attrazioni della città di Muscat come la Grande Moschea, la spiaggia oceanica e il mercato nel quale ognuno ha comprato la tunica tradizionale dell’Oman e tanti altri oggetti per ricordo e regalo. Merita inoltre di essere ricordata la giornata in cui il gruppo ha visitato il deserto a bordo di alcuni fuoristrada guidati da esuberanti guide turistiche per poi fare una rilassante tappa in mezzo ad impervi monti privi di vegetazione tra i quali come per miraggio si trova una oasi di acqua dolce.
Questa trasferta ha permesso alle bandiere e musiche della nostra città di unirsi ai simboli dell’Oman: i colori e gli stemmi disegnati da Piero della Francesca in Toscana nel XV secolo hanno infatti sfilato vicino ad edifici dalla struttura architettonica araba.
In questa occasione il Gruppo Sbandieratori non è solo stato ambasciatore di Arezzo in una parte del mondo ma anche ambasciatore di importanti valori come il rispetto delle diverse tradizioni e la collaborazione con esse per raggiungere momenti di armonia e bellezza.
da “L’Alfiere” – n. I – 2017, pagg. 2-3