A distanza di 32 anni dallo storico tour in Sudamerica del 1991, in cui furono toccati Cile, Brasile, Uruguay e appunto Argentina – la prima volta era stata nel 1978 in occasione del Campionato Mondiale di Calcio – abbiamo avuto la possibilità di tornare nuovamente nel paese sudamericano in occasione della celebrazione della festa della Repubblica Italiana, ospiti del Consolato Italiano a Rosario.
La solennità dell’evento e la grande vicinanza culturale esistente tra i due paesi hanno reso la trasferta estremamente significativa, anche in considerazione del fatto che, solo pochi mesi fa, il gruppo era stato chiamato a rappresentare l’Italia in Brasile, a Curitiba.
La nostra presenza nella città di Rosario, ritardata di 24 ore rispetto a quanto previsto a causa di una disavventura aeroportuale – un ritardo del volo da Milano a Francoforte è stato fatale ed ha fatto saltare la coincidenza per Buenos Aires – si è concretizzata in due distinti momenti, entrambi carichi di significato e dai forti risvolti emotivi.
Il primo giugno il gruppo si è esibito, di fronte al Console d’Italia dott. Marco Bocchi e ad una platea gremita di nostri connazionali e amici dell’Italia, nel palco del prestigioso Teatro “El Circulo”, inaugurato nel 1904 con la messa in scena dell’Otello di Giuseppe Verdi.
Gli sbandieratori hanno aperto e chiuso il concerto diretto dal Maestro Fernando Ciraolo, riscuotendo un successo incredibile. Meritano una menzione particolare i nostri giovanissimi acrobati Giulio Bonacci, che ha sfoggiato un singolo acrobatico perfetto, peraltro il primo della sua carriera e Lorenzo Piazza, che ha perfettamente interpretato la schermaglia, per nulla intimorito dai ridottissimi spazi a disposizione.
Il giorno successivo, nell’ambito della cerimonia organizzata dal Consolato per celebrare la Festa della Repubblica, il gruppo è stato protagonista di una spettacolare esibizione nella piazza antistante il Monumento alla Bandiera, alla presenza di illustri esponenti della diplomazia internazionale.
Rappresentare l’Italia all’estero, soprattutto in contesti istituzionali, è sempre motivo di grande orgoglio. Stavolta lo è stato ancora di più. Non è facile descrivere l’emozione che si prova ad esibirsi di fronte ad un pubblico di connazionali in una terra simbolo dell’emigrazione italiana. Se pensiamo che dall’unità d’Italia in poi sono partiti verso l’Argentina oltre 3 milioni di italiani, ci rendiamo conto dell’entità del fenomeno, che colloca questo paese tra le mete più ricorrenti nella storia dell’emigrazione italiana.
da “L’Alfiere” – n. II – 2023, pagg. 4-5
Romano Junior Vestrini