Il presente articolo costituisce la seconda pubblicazione dedicata ai costumi degli Sbandieratori di Arezzo e nello specifico parliamo del costume che sfoggia i colori e i simboli del Comune di Cortona. Talune volte, soprattutto da chi è abituato a vedere le esibizioni degli sbandieratori o da chi non ha esperienza di altri gruppi storici, l’eclettismo dei costumi dell’Associazione degli Sbandieratori di Arezzo viene dato per scontato o considerato un elemento stilistico dovuto. Tuttavia, la presenza di decine di costumi differenti, tutti appartenenti a comuni diversi e tutti realizzati seguendo la storia e l’anima di un luogo, rappresenta un’eccellenza ricercata ed ottenuti in oltre sessanta anni di lavoro incessante dell’Associazione e di collaborazioni con le mani di capaci di sarti e fornitori. Ad oggi il magazzino degli Sbandieratori di Arezzo si presenta come un luogo di estrema bellezza, spesso più simile ad un museo che ad un deposito di materiale di un’associazione storica. Tra questi vi è anche il costume della città di Cortona.

Come primo elemento viene subito in mente il leone, lo stemma della città che venne concesso con decreto del presidente della Repubblica del 22 aprile 2014 e così ufficialmente descritto: «Stemma di rosso, al leone alato, d’argento, allumato di rosso, aureolato d’oro, tenente con entrambe le zampe anteriori, il libro chiuso, di verde, munito di due legacci d’oro e ornato da cinque borchie, poste quattro negli angoli e una centralmente, dello stesso, esso libro con il taglio di testa e quello davanti, visibili, d’oro; il tutto alla bordatura in filetto, dello stesso. Ornamenti esteriori da Città».

Il costume di Cortona nella figura intera si presenta come un abito rosso interrotto da linee orizzontali che procedono formando ognuna di esse angoli geometrici. Le linee sono di colore argentato che emerge in contrasto con l’uniformità del rosso sottostante. Le prime linee si presentano già all’altezza degli stivali, con delle bande poste in cime ai calzari che riportano la fantasia argentata. Salendo si percorre una calzamaglia tutta di colore rossa mentre il costume riporta le linee nella parte finale, nelle maniche e per tre volte nel petto. La stessa fantasia si ripete anche nel borsetto alla cintura. Il cappuccio culmina completando la fantasia con i medesimi colori e giochi geometrici. Al centro nel petto e di dimensione importante si trova lo stemma della città con il suo leone alato argentato su fondo rosso e con la testa adornata di oro che conduce un libro verde che porta le lettere S e M.

La bandiera segue lo stile del Costume e riporta il grande stemma al centro su sfondo del drappo completamente rosso e bordato nei quattro lati dalla fantasia geometrica della line bianca che richiama il colore argentato.

Lo stemma del Comune di Cortona

A questo punto dell’articolo bisogna trattare di un dettaglio delicato. Infatti, nella descrizione ufficiale dello stemma non risultano riferimenti alle lettere S e M presenti nel libro verde. Tuttavia, questo elemento si ritrova non solo nell’iconografia del costume e della bandiera degli sbandieratori, ma anche in numerosi utilizzi istituzionali del Comune e di altri enti, specialmente in passato. Nel 2022 il Comune di Cortona ha uniformato lo stemma attraverso un progetto grafico che rispettasse il modello originario e, ad oggi, quello in uso non riporta le due lettere sul libro. In merito all’utilizzo e al significato delle due lettere Luigi Borgia A.I.H. scriveva nel libro degli Sbandieratori di Arezzo “Le Bandiere gli aquiloni del cuore” un capitolo dedicato alla “Araldica civica dell’aretino nei costumi originari degli sbandieratori” osservando come “il comune di Cortona avrebbe fatto uso, agli inizi del Duecento, di un’insegna civica raffigurante un dragone, ovvero l’Arcangelo Gabriele (ma forse è più esatto l’Arcangelo Michele!) nell’atto di calpestare il demonio sotto forma, appunto, di dragone” e di come il leone riportato sullo stemma sia riferibile alla figura del leone di San Marco. Le lettere S e M trovano quindi spiegazione nel nome di questo santo, seppure nel corso dei secoli sia possibile rinvenire anche raffigurazioni del leone senza le ali.

Tra gli sbandieratori il costume di Cortona è sicuramente legato alla persona di Enrico Eustorgi, il quale ha saputo nel tempo far volare le bandiere tanto nelle esibizioni condivise con gli altri compagni, quanto nell’esecuzione del singolo. Quest’ultima figura è un autentico simbolo di Enrico che con i propri movimenti del singolo da una a sei bandiere, rappresenta un esempio per generazioni intere di sbandieratori. Tra le trasferte salienti del costume di Cortona si ricordano, oltreché le innumerevoli Giostre del Saracino, anche le tante presenze nella città di Nizza, l’esibizione di fronte al regista Oliver Stone e al Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e, in un elenco non esaustivo ma legato alle emozioni, quelle di Madrid, Valencia, Tarragona, Waldkirch, Oswiecim, Istanbul, Hong Kong e ancora Nakasaki, Tokio, Sasebo e Kyoto in Giappone.

Il costume celebra una delle città più famose della provincia di Arezzo, molto spesso tappa dei turisti di tutto il mondo interessati alle bellezze della Toscana. Cortona colpisce il visitatore ancora prima di essere giunti nel centro della città. La sua posizione, fin dai tempi etruschi sapientemente e strategicamente posta sul fianco del territorio collinare di questa parte della regione, dona oggi una immagine unica di grande bellezza. Del periodo etrusco ancora oggi è possibile osservare, in uno dei più importanti parchi archeologici di questo periodo, numerose mura, tombe, tumuli e tanelle e per celebrare la tradizione etrusca nel centro città è presente il MAEC – Museo della civiltà Etrusca che ospita numerosi altri tesori. È cortonese anche la Tabula Cortonensis, un manufatto in bronzo che porta ai lettori contemporanei uno dei testi in lingua etrusco più lunghi mai ritrovati e ritenuto dell’inizio del II secolo a.C. Non si pensi, tuttavia, a grande poesia o a storie antichissime perché il testo, di natura “burocratica”, siglava la compravendita di terreni collinari affacciati sul lago Trasimeno da parte della nobile famiglia Cusu e del signor Petru Scevas, la cui figlia avrebbe in futuro sposato un membro della famiglia Cusu.

Il centro storico della città è un luogo che conquista il visitatore anche solo per le strade, le scale e i vicoli che si intrecciano misteriosamente in un saliscendi continuo. Camminando in centro è possibile godere di numerosi affacci sul panorama, fintanto da avvistare il Lago Trasimeno, la città di Montepulciano e nelle giornate giuste anche il Monte Amiata. Sempre in centro è impossibile non soffermarsi ad osservare Piazza della Repubblica, il Palazzo Comunale con la sua scalinata e la sua torre, il Palazzo del Capitano del Popolo, Piazza Signorelli con il teatro dedicato al concittadino cortonese Luca Signorelli ed il Museo Diocesano. Uscendo dal centro troviamo invece, la Fortezza di Girifalco, la Basilica di Santa Margherita, Santa Maria delle grazie del Calcinaio, la Chiesa di Santa Maria Nuova e l’eremo francescano “Le Celle”.

Per quanto riguarda l’ambito delle rievocazioni storiche, Cortona ha un proprio Gruppo Storico che si compone anche del gruppo di Sbandieratori della città. L’associazione Sbandieratori di Arezzo può vantare un bel rapporto con il Gruppo Storico Sbandieratori e Musici di Cortona e, in occasione degli eventi legati alla Giostra dell’Archidado, gli sbandieratori aretini sono spesso invitati a condividere le strade e le piazze della città, in un’esibizione corale di grande emozione con i colleghi cortonesi.

da “L’Alfiere” – n. III – 2024, pagg. 12-13

Lorenzo Diozzi