La stagione delle trasferte 2017 volge al termine e come tutti gli anni sarà la Giostra di settembre a determinare la fine del periodo di più intensa attività per il gruppo, per poi ridare il via alla stagione del lavoro tecnico. Non posso non notare quante cose sono state fatte e migliorate in questi ultimi mesi. Sempre grazie al lavoro volontario, siamo riusciti a rinverdire il parco costumi, sistemare il nuovo magazzino di Villa Severi messoci a disposizione dalla Regione Toscana, rifare magliette, tute e borse da viaggio, organizzare il «Back in Time» e terminare il rifacimento dei tamburi, lavoro quest’ultimo a cui tenevo molto per ovvi motivi (faccio parte del reparto tamburi). Proprio per questo, colgo l’occasione per ringraziare Tommaso Andreini, affermato pittore impressionista senese autore del drappellone del Palio di Siena del 2 luglio 2016, che ci ha prestato un po’ della sua passione per la pittura per ridipingere i nostri tamburi e le nostre bandiere e Graziano Ciofi, liutaio (per hobby) castiglionese, che ci ha costruito e accordato su misura, come un antico sarto, i nostri tamburi, donandocene alcuni. Ma! (per chi non ha letto i numeri precedenti, il MA! è da leggere sempre alla Chiericoni) di come nascono queste amicizie e collaborazioni importanti per il gruppo ne parleremo meglio nel prossimo numero.
Ora! Mi è stato chiesto dal nostro capo redazione di parlarvi della trasferta che abbiamo fatto a Gap, in Francia, a luglio (grazie Sergio, sei un amico). Dovete sapere, come ho accennato nei numeri precedenti, che a volte capita di doverci adattare a situazioni non facili, e la trasferta di Gap è stata una di queste. Il nostro direttore tecnico Stefano Giorgini, vista la concomitanza di due trasferte ha ritenuto opportuno dividere il gruppo in due, mandando i più giovani in Inghilterra e noi, più vecchiotti, in Francia (LUI COMPRESO!). Fin qui non ci sarebbe niente di strano, se non fosse stato per il fatto che ci siamo ritrovati a dormire in una struttura situata nelle Alpi del versante francese, immersa nei boschi, un posto bellissimo…ma per anziani. Che sia stato un caso? O la divina provvidenza ci ha voluto mandare un segnale? Comunque sia, mi piace pensare che sia stato un caso.
Sono entrato nel gruppo nel secolo scorso (detto cosi fa più impressione) e, in quasi 400 trasferte, mi è capitato di alloggiare nei posti più disparati: dagli alberghi di lusso di Montecarlo, Corea, Ungheria e Svezia, alle palestre in Germania; dalle scuole in Spagna, alle tende in accampamenti storici, fino alle caserme militari in Libano, zona di guerra. Ma, sinceramente, una struttura per anziani mi mancava. Qui ci siamo dovuti inventare, letteralmente, il tempo libero, visto che l’unico punto di svago era un barettino che chiudeva alle 20.00. I più intrepidi si sono avventurati in escursioni nei boschi (per la cronaca, non si sono registrati smarrimenti), per i pantofolai è spuntata una chitarra e, tra le barzellette del Mario e le battute di Leonardo, la trasferta ha preso vita. Quindi archiviamo anche questa trasferta e, se possibile, non ne parliamo più! Grazie Steno!
MA!…nonostante tutto (e questo non mi stancherò mai di ripeterlo), è il nostro spirito che fa la differenza, e prendendoci un po’ in giro e non troppo sul serio, le risate non sono certo mancate. Che questo salto nel nostro futuro prossimo, cari Mario (responsabile trasferte cinquantenne), Stefano (direttore tecnico cinquantenne), Massimo (sbandieratore cinquantenne), Leonardo (ex acrobata cinquantenne) e Marco (responsabile soci quasi cinquantenne), ci possa far riflettere sul privilegio che abbiamo nel poter trasmettere la nostra esperienza ai giovani, e ancora far parte attivamente di questo gruppo…spero per moooolto tempo ancora!
da “L’Alfiere” – n. III – 2017, pagg. 4-5