Tutto è cominciato con una telefonata che chiedeva la disponibilità del nostro gruppo ad insegnare a due giovani ballerini come si maneggia una bandiera allo scopo di poter realizzare una coreografia.
Confesso che la richiesta, visto anche il poco tempo a disposizione, ci sembrò un po’ pretenziosa come si potrà imparare a sbandierare con 4 o 5 lezioni, vista la pesantezza dei nostri attrezzi.
Tuttavia, visto che ero l’unico ad aver del tempo libero e ci sembrava doveroso dare comunque il nostro contributo alla richiesta, decisi di andare a conoscere Enrico Ticconi e Ginevra Panzetti ad Anghiari, iniziando così un percorso formativo che mi vedrà ancora coinvolto per altri 3 giorni a Forlì.
Ne è scaturita un’esperienza interessantissima perché nonostante il poco tempo ma con un lavoro veramente intenso, Enrico e Ginevra hanno acquisito la manualità necessaria per realizzare una coreografia che li ha visti vincitori al prestigioso Premio Hermés alla Triennale di Milano.
Vari articoli sono usciti nella stampa specializzata ed un’intervista con belle immagini della coreografia con le bandiere è stata pubblicata sulla rivista Danza e Danza di novembre/dicembre.
Con Sergio Rossi abbiamo partecipato alla rappresentazione di Milano al termine della quale sono intervenuto nel dibattito, menzionato nei ringraziamenti per la collaborazione che la nostra Associazione aveva offerto loro.
Nell’occasione mi sono complimentato con i coreografi per due motivi principali per la fluidità dei movimenti riflessa nei drappi e per linguaggio nuovo di quelle bandiere che nei nostri movimenti esprimono gioia e giubilo anche collettivo mentre nella loro rappresentazione esaltano il dramma di genti sopraffatte da un potere che le schiaccia. Ho potuto quindi vedere l’altra anima della bandiera strumento al quale sono profondamente legato.
da “L’Alfiere” – n. IV – 2019, pagg. 14-15