Francesco Ricciarini, una vita nel Gruppo e una vita per il Gruppo. Il «Poldo», come tutti lo chiamano, comincia a suonare la tromba da ragazzino e sin da subito diventa una colonna portante (in tutti i sensi!) della nostra Associazione. Gira il mondo in lungo e in largo, diventa capo-trombe, anche se non è proprio Mozart e riesce a togliersi soddisfazioni che mai avrebbe immaginato. Sempre presente in palestra, decide, insieme a un altro coglione (il sottoscritto), di mettere su dal niente il Circolo dell’Associazione e giù, tutti i giovedì a lavorare per questo grande obiettivo. Ma non gli basta: vuole pure diventare consigliere…“Ma dai il «Poldo» consigliere”, “O che ci dice in Consiglio?”, “Lì ci vogliono persone di concetto”: questi i pensieri della gente. Ma lui niente, testardo come un mulo, si candida e – “No dai non ci credo!!!” – riesce ad entrare in Consiglio a suon di voti e il nostro consigliere operaio stupisce tutti. Per la verità in qualche occasione, quando le riflessioni diventavano troppo filosofiche e poco operative, ha manifestato evidenti e preoccupanti segnali di narcolessia (perché come dice lui “io lavoro”, come se gli altri non facessero niente). A parte questo però il nostro Poldo ha saputo offrire il solito grande e generosissimo contributo, anche dentro il Consiglio e non soltanto con cacciavite e tenaglie in mano…
Grazie di tutto, ce ne fossero come te!!!
da “L’Alfiere” – n. I – 2018, pag. 5