Parlare degli Amici non è mai facile, perché si tende a vedere solo i pregi (pochi), senza accorgersi dei difetti (tanti). E Daniele amico, posso dirlo con orgoglio, lo è davvero.
Entra nel Gruppo a gennaio 2000 e da allora ben 495 trasferte ad altissimo livello, perché sbandierare, a dispetto di un aspetto fisico non proprio sportivo, sa sbandierare bene. A pochi anni dal suo ingresso nel gruppo, decide di entrare anche in Consiglio, portando avanti le sue idee con l’apertura mentale di un mulo sardo. E da allora, alla disperata ricerca del costume perfetto (quello che gli piacerebbe può solo chiederlo in prestito a chi scrive), ogni anno viene casualmente confezionato un nuovo bellissimo costume sulle sue strane misure, che, puntualmente, dopo innumerevoli modifiche sartoriali, viene ceduto ad altri, accampando le scuse più disparate. Forse il problema non è il costume!! Qualcuno può dirglielo per favore??
Vendicativo e permaloso come una scimmia del Borneo, ricordo quando mi riversò addosso un bilico di sabbia, solo perché gliene avevo tirati due granelli, oppure quando mi fece volare, senza alcun motivo, un waffel alla nutella che mi stavo accingendo a mangiare. E in entrambi i casi non potete lontanamente immaginare le liti che ne scaturirono…
Altra peculiarità: se una cosa gli interessa la fa con il massimo impegno e la massima passione, ma se una cosa non gli piace lo puoi pregare anche in aramaico, ma col cavolo che ti aiuta. Qualcuno alzi la mano se lo ha mai visto aiutare per una festa in sede…
Concludo, sopraffatto dall’invidia, con una richiesta a Steno: fagli tagliare quei capelli da «Jesus», sono troppo lunghi e soprattutto, sono troppi!!
da “L’Alfiere” – n. III – 2018, pag. 13