Il Dingio entra nel Gruppo Sbandieratori nel 2005 quando non ha nemmeno un pelo della barba. Quella non gli è ancora cresciuta, e ciò indubbiamente gli dona la faccia angelica da bravo ragazzo che si ritrova, ma in compenso lui brucia tutte le tappe. Assume giovanissimo il ruolo Capotamburo che detiene tuttora, dimostrando innate doti di leadership.
Nella vita studia per diventare enologo, la sua laurea è prevista in corrispondenza della prossima eclissi totale di Luna stimata nel 2028. Sempre presente agli allenamenti ha solo un paio di difetti: è un convinto interista della prima ora ma soprattutto vanta un attaccamento viscerale per le bacchette con cui suona il suo tamburo. Guai a chi gliele tocca! Il sottoscritto una volta ha avuto la sventura di perdergliene un paio e tutt’oggi vive sotto scorta e sta valutando seriamente di espatriare all’estero.
Qualcuno dice anche di averlo avvistato in una recente incursione sul palco dell’Ariston, durante l’ultima edizione del Festival di Sanremo, mentre fa da spalla, in una performance memorabile, ad uno dei migliori tamburini di tutti i tempi, ma la notizia ancora non trova riscontri ufficiali.
Scherzi a parte il Dingio è una colonna portante del Gruppo, ma soprattutto un punto di riferimento per tutti i giovani tamburini che si affacciano per la prima volta in palestra.
Grande Dingio, continua così!!
da “L’Alfiere” – n. I – 2019, pag. 14