Sono sempre i migliori quelli che se ne vanno. Nel caso di Piero questa frase, solitamente banale, è profondamente rispondente al vero. Perché Piero era davvero uno dei migliori, forse proprio il migliore di tutti noi. Era stato uno dei primi agli inizi degli anni ’60 e aveva continuato a far parte della nostra famiglia, prima come trombettiere poi, più volte, come consigliere, interpretando nel profondo, meglio di chiunque altro, l’essenza e lo spirito del Gruppo. È stato così vicino e così presente che entrambi i figli, Marco e Massimo, ne hanno seguito le orme e sono oggi figure centrali all’interno del Gruppo. Piero è stato un meraviglioso compagno di viaggio, leale, disponibile, educato, competente e sempre pronto a collaborare per il bene dell’Associazione: mai una polemica, una frase fuori posto, una espressione offensiva nei confronti di qualcuno. Associazioni come la nostra vivono di emozioni, sensazioni, sentimenti veri ed autentici e il lancio di una bandiera, lo squillo di una tromba e il rullo di un tamburo altro non sono che occasioni, talvolta quasi il pretesto, per stare insieme e condividere, fra tanti momenti di gioia, anche le vicissitudini che la vita riserva a ognuno di noi. La scomparsa di Piero lascerà un vuoto incolmabile all’interno dell’Associazione e una grande responsabilità di cui tutti saremo tenuti a farci carico. Dovremo cercare di onorarlo trasmettendo ai nuovi arrivati, come ha fatto lui con noi, tutto quello che ci ha insegnato in tanti anni, valori fondamentali come il rispetto, l’onestà e la dignità, che sono alla base del nostro sodalizio. Piero mancherà tanto alla sua famiglia, alla moglie Luciana, alla figlia Chiara, anche loro sempre presenti e vicine al Gruppo, ma mancherà anche a tutti gli Sbandieratori e se l’ultimo squillo della sua tromba è salito in cielo, non si perderà tra le nuvole ma continuerà ad accompagnare, sempre più in alto, le nostre bandiere.
Ciao Piero, rimarrai per sempre nei nostri cuori.
da “L’Alfiere” – n. III – 2016, pag. 12