Il connubio tra il gioco del calcio e la Giostra del Saracino, per quanto inaspettato, vanta una tradizione consolidata. Un primo esempio che viene in mente è il torneo di calcio a 11 tra i quartieri, organizzato dal Comitato aretino della U.I.S.P. (Unione Italiana Sport Per tutti), ereditando una tradizione tipica delle quattro porte della città. Chi ha esperienza di quartierista anche a bordo campo, oltreché a bordo Piazza, può ben testimoniare come la gara sia sentita e partecipata dalle quattro sfidanti del Saracino. Anche gli Sbandieratori e i Musici della Giostra si sono sfidati due volte in partite di calcio ad 11, terminate entrambe in un’amichevole cena con entrambi i gruppi presenti. Il pallone non manca mai nemmeno in mezzo alle nostre bandiere, specialmente nell’ultimo quarto d’ora di ogni allenamento, quando i drappi cominciano ad essere riposti e gli sbandieratori si distraggono con tiri e passaggi. Frugando tra le esibizioni dell’Associazione Sbandieratori di Arezzo, inoltre, si trovano numerose presenze in costume storico proprio nei campi da Calcio. Meritano di essere citate, insieme a tutte le nostre presenze per partite di calcio locali, le nostre esibizioni in occasione dei Mondiali di Calcio di Germania ’74, Argentina ’78, Francia ’98, in occasione degli Europei di Austria-Svizzera ’08, in occasione dell’inaugurazione dello Stadio Olimpico di Roma nel ’90, della partita amichevole Italia – Cannes e, recentemente, la presenza degli sbandieratori in costume tra i tifosi della partita Armenia – Italia nel 2012.
Ma per quanto riguarda l’incontro tra calcio e Saracino il 2023 rappresenta un anno speciale. Gli amanti del pallone scandiscono gli anni facendo riferimento non ai mesi dell’anno solare ma alle stagioni calcistiche e la stagione 2022/2023 resterà per sempre impressa nella memoria dei tifosi dell’Arezzo. Infatti, il 2023 si è aperto con l’emozione di festeggiare i 100 anni della squadra amaranto per poi fiorire nella vittoria del campionato e nell’anno in cui la Giostra di settembre è dedicata all’anniversario del club. Era già capitato nel 2018 di vedere un primo insospettabile incontro tra le istituzioni della città, la Giostra del Saracino e l’Arezzo Calcio, quando il Sindaco Alessandro Ghinelli e l’Assessore Marcello Comanducci consegnarono ad Enzo Ghinazzi, in arte Pupo, il premio Civitas Aretii. In quella occasione, presso la sala del Consiglio Comunale di Palazzo Cavallo, il cantante intonò l’inno dell’Arezzo, da lui scritto in occasione della promozione della squadra in serie B nel 1982. Tale momento fu sapientemente ripreso dalle telecamere del programma calcistico di Block Notes di Teletruria, ritraendo sullo sfondo di Pupo gli Sbandieratori di Arezzo, proprio nel momento della canzone che li vede citati dal testo dell’Inno: “Quando c’è allo stadio la partita, l’aretino scorda il Saracino, gli sbandieratori, tutti quei colori, di un colore solo è la città, uno soltanto: Amaranto”.
In quella edizione del premio Civitas Aretii, l’Inno della Giostra del Saracino, intonato dai nostri musici e l’Inno dell’Arezzo Calcio risuonarono nelle stesse stanze, dimostrano di essere due identità di una città, soltanto apparentemente differenti. Quel momento era destinato a segnare un legame che poi si è consolidato nel febbraio 2023 quando, in occasione della Cerimonia di Premiazione dei Giostratori sono state presentate le future Giostre, dedicate a Luca Signorelli e all’Arezzo Calcio e le future Prove generali, dedicate a Eros Ricciarini del Gruppo Musici e Vittorio Dini del Gruppo Sbandieratori. Già in quel febbraio 2023 nell’altra Piazza Grande della città, lo “Stadio Città di Arezzo”, si stava respirando un’aria frizzante. Era stato, infatti, costituito il Comitato per il centenario dell’Arezzo Calcio per preparare tutte le attività di celebrazione per l’anniversario del 10 settembre 2023 e la squadra stava già regalando importanti gioie ai suoi tifosi che, irriducibili o attirati per curiosità oppure riscoprendo una vecchia passione amaranto, stavano tornando a riempire lo stadio in occasione delle partite, unendo le nuove generazioni ai volti più noti della Curva Sud dedicata a Lauro Minghelli. Le occasioni emozionanti legate a quest’Arezzo sono state numerose. Si pensi alle coreografie realizzate in casa contro il Gavorrano, il Livorno e la Pianese, la bagnatissima partita contro il Ponsacco e i tifosi in strada a Poggibonsi per la partita a porte chiuse. Si pensi poi alle soddisfazioni concentrate nel marzo e nell’aprile della stessa stagione calcistica, prima con il 4 a 0 siglato allo Stadio Picchi di Livorno e poi con la vittoria contro la Pianese, valevole per conquistare la promozione in Serie C con tre turni d’anticipo.
I festeggiamenti della vittoria del campionato ci hanno poi regalato una nuova cartolina che arricchisce il legame della squadra con la città e con la Giostra. La cornice di via Roma, infatti, per i festeggiamenti di aprile, si è volentieri dimenticata della sfilata del Saracino e, confermando le parole di Pupo, si è colorata di un colore, uno soltanto: Amaranto.
Il Comitato per il centenario dell’Arezzo Calcio ha proseguito i propri lavori dotandosi di un logo appositamente scelto e riscoprendo in via Corso Italia 275, dove sorgeva la Trattoria caffè del Vapore, il luogo nel quale 100 anni fa venne fondata la squadra di calcio dell’Arezzo. La procedura della scelta del logo, con la raccolta delle idee e il voto pubblico, è stata utilizzata anche per selezionare la seconda maglia della stagione calcistica 2023/2024 che è stata ben decritta dal Comitato come “una seconda pelle, un pezzo di storia, un simbolo, un vero e proprio Dna di una città, della sua tifoseria. Un insieme di valori che si traducono in una sola parola: attaccamento”. Parole che da sbandieratori e da quartieristi si comprendono molto bene perché si provano le stesse emozioni vestendo i costumi storici della Giostra del Saracino.
I cento anni dell’Arezzo Calcio e la stagione della promozione sono stati anche concentrati in un libro, ovviamente di cento pagine, edito da Atlantide Adv, curato da Andrea Avato e dalla stessa società sportiva dell’Arezzo e con molte foto di Giulio Cirinei. Tale opera è stata intitolata “Bandiere al vento, l’Arezzo è ritornato!” con la scelta di usare “bandiere” e “Arezzo” nella stessa frase che richiama ad un immaginario che piace ovviamente molto all’Associazione Sbandieratori di Arezzo.
Avvicinandosi poi alla data della Giostra, nel mese di luglio il bando comunale per la realizzazione del progetto della Lancia d’Oro dedicata all’Arezzo Calcio ha ricevuto ben 23 bozzetti di idee, confermando l’interesse, anche artistico, del mondo del Saracino verso lo sport. Il Centenario della squadra amaranto rappresenta la prima Lancia D’oro e il primo Saracino dedicato ad una realtà sportiva, da una parte un riconoscimento di una squadra divenuta una tradizione del calcio e della città, dall’altra anche il riconoscimento di meriti aretini, anche in campi differenti, pur senza perdere il valore storico e i valori fondanti della Giostra. Il Saracino di settembre rappresenta per i quartieristi un’occasione per vincere la Lancia, ma anche un’occasione unica di far comparire un pallone in Piazza Grande per qualche passaggio tra i figuranti.
Le emozioni legate all’Arezzo hanno coinvolto anche la Rivista L’Alfiere con il preziosissimo Sirus Casini che ha raggiunto per una bella intervista il giocatore Luca Castiglia, uno dei protagonisti della promozione della scorsa stagione, premiato dal Museo Amaranto con il premio “Rovesciata d’Oro”, destinato al giocatore dal più alto rendimento della stagione. Ecco quali argomenti hanno toccato:
Luca partiamo dall’ultimo campionato, ci racconti qualcosa riguardo la promozione?
L’ultimo campionato è stato un campionato fantastico, ricco di emozioni. Nonostante fosse la serie D lo ritengo il più bello della mia carriera, ho provato qualcosa mai sentito prima in quanto siamo riusciti a riaccendere il fuoco nei tifosi aretini. Non c’è una singola nota stonata in quello che abbiamo vissuto.
Cosa hai provato ad essere uno dei protagonisti?
Essere stato uno dei protagonisti è motivo di orgoglio. Nonostante fossi il più vecchio della squadra ho cercato di prendermi più responsabilità possibili e di aiutare i giovani negli aspetti in cui dovevano crescere. Questo anno mi ha lasciato una grande soddisfazione personale.
Nel 2023 ricade il centenario dell’Arezzo calcio, si sente nell’aria un clima particolare?
Già dall’anno scorso abbiamo sentito la presenza di questa ricorrenza, i tifosi aretini sono molto legati alla squadra e in tutte le trasferte ci seguivano in tantissimi: giocare davanti a loro è stato bellissimo. Quest’anno ci teniamo a fare bene perché il centenario è un avvenimento molto importante e questa piazza si merita il meglio da noi.
Grandi giocatori e allenatori sono passati da questa società, qualcuno in particolare ti è rimasto impresso?
Senza dubbio Mister Maurizio Sarri che è stato anche il mio allenatore durante la stagione di Empoli. Oltre un grande professionista è una persona di grande spessore che ricordo con piacere. I suoi insegnamenti mi hanno lasciato una grande eredità.
Dopo tanti anni da professionista in giro per l’Italia cosa ti ha portato ad Arezzo?
L’agosto scorso, la prima volta che sono entrato in piazza Grande ho provato una sensazione bellissima e ancora tutte le volte che ci rientro mi emoziono. È stato un amore a prima vista, sia io che la mia famiglia ci siamo trovati bene fin da subito bene, si vive molto bene qui.
Hai già visto la giostra del Saracino? Sai che l’edizione di settembre sarà intitolata all’Arezzo Calcio?
La Giostra del Saracino l’ho vista l’anno scorso in televisione e mi è piaciuta davvero molto. So benissimo che a settembre l’intitolazione della Lancia d’Oro sarà dedicata al centenario e la ritengo una notizia fantastica. È bello sapere che l’Arezzo Calcio venga menzionato in una manifestazione storica così importante come la Giostra.
Pensi di riuscire tra un allenamento e un altro ad essere in Piazza il 3 settembre?
Io e mia moglie saremo senza alcun dubbio in piazza Grande a goderci la giostra dal vivo!
Sappiamo che la domanda è spinosa, simpatizzi per qualche quartiere?
Non simpatizzo per alcun quartiere essendo una figura “super partes” anche se San Lorentino è il quartiere che mi ha adottato quando sono arrivato in città.
In un estratto dell’inno dell’Arezzo calcio, è riportata la seguente frase: “gli sbandieratori tutti quei colori, di un colore solo è la città…”. In città, alcuni sostengono che gli sbandieratori siano gli ambasciatori di Arezzo in giro per il mondo. Li hai mai visti all’opera?
Gli Sbandieratori di Arezzo li ho visti per la prima volta lo scorso anno durante la sfilata, li ritengo senza alcun dubbio un valore aggiunto per la giostra. Vederli all’opera è davvero un piacere per gli occhi!
Che rapporto hai con la città?
Magnifico, con mia moglie viviamo al 100% tutte le vie e le piazze del centro storico.
Hai qualche suggerimento da dare ai giovani che vogliono vivere un sogno simile al tuo?
Ai giovani dico di non accontentarsi mai, di voler a tutti i costi raggiungere l’obiettivo. Se vuoi fare il calciatore devi lavorare tanto sotto l’aspetto mentale e fisico ed evitare di sprecare inutilmente il tempo. Bisogna immergersi totalmente nella propria passione e cercare di migliorarsi ogni giorno. Non accontentatevi, lavorate.
da “L’Alfiere” – n. III – 2023, pagg. 4-7
Lorenzo Diozzi, Sirus Casini