Corre l’anno 1993. Porta Crucifera e Porta Sant’Andrea dominano la scena. Santo Spirito non vince dal 1984; Porta del Foro è alla ricerca di una coppia capace di sostituire Paolo Parigi e Mario Capacci, vincitori in coppia di ben 7 lance d’oro. In occasione dell’edizione di agosto, la dirigenza della Chimera decide di lanciare due fratelli esordienti, Gabriele e Luca Veneri, fatto inedito nella storia della Giostra. L’impatto con la Piazza non è dei migliori per Gabriele, che colpisce un mediocre 3 e perde la lancia. Luca realizza invece 4 punti e la lancia d’oro va a Porta Crucifera. La settimana successiva, la coppia regala i primi segnali di competitività: a Martino Gianni servono ben due tornate di spareggio e una lancia spezzata per piegare le resistenze di Luca Veneri, in una sfida a suon di 4.
Ad agosto dell’anno successivo vince ancora Porta Sant’Andrea. Luca è ormai una sicurezza, Gabriele invece non riesce ancora a trovare il 4, fermandosi sempre sul 3. Nell’edizione di settembre però si assiste alla maturazione della coppia, finalmente solida e affidabile. Gabriele apre la piazza trovando il 4, lo stesso fa Luca, che agli spareggi colpisce altre due volte il 4. Deve però arrendersi al 5 di Martino. È cappotto bianco-verde, ma Porta del Foro può sorridere. La strada imboccata dai fratelli Veneri è quella giusta.
Il 1995 è l’anno dei grandi cambiamenti. La prima edizione non si corre più ad agosto, ma a giugno e viene modificato il regolamento. In caso di spareggi i cavalieri dello stesso quartiere dovranno alternarsi. A giugno, Gabriele e Luca non sbagliano e sfidano agli spareggi Porta Santo Spirito; Luca fa ancora 4 e Vignoli lo imita. Nella seconda tornata Gabriele marca ancora 4 punti, Franco Valeri invece si ferma sul 3. La coppia Veneri vince così, al quinto tentativo, la sua prima giostra. A settembre si assiste invece ad una incredibile serie di colpi di scena. Gabriele Veneri non sembra in gran forma e marca 3 punti, ma peggio di lui fanno tutti gli altri. Nella seconda carriera, Luca ipoteca la vittoria con l’ennesimo 4. Martino stavolta non trova il 5, che invece riesce a centrare Marco Filippetti, portando Porta Crucifera agli spareggi. Stavolta Luca sbaglia e totalizza solo 2 punti e regala la lancia d’oro agli avversari.
Per la rivincita basta aspettare l’edizione di giugno 1996: in Piazza, oltre ai due Veneri, ci sono anche due Vannozzi, padre e figlio. Quello che accade ha dell’incredibile. Apre la piazza Gabriele: 4. Santo Spirito perde ancora la lancia, Alessandro Vannozzi centra il 5, Sepiacci solo 2. Nella seconda carriera Luca imita Gabriele e, dopo l’inutile 4 di Piergiovanni Capacci, arriva il turno di Eugenio Vannozzi. Serve il 4 per vincere, basta un 3 per gli spareggi, ma Eugenio, forse tradito dell’emozione fa solo 2, gettando così al vento la vittoria. A nulla vale il 5 di Martino Gianni. I fratelli Veneri si assicurano, attraverso quello che diventerà il loro marchio di fabbrica (4+4), la loro seconda lancia d’oro. A settembre torna invece al successo dopo 12 anni di digiuno Porta Santo Spirito, aiutato da una lancia spezzata sul 3 da Capacci.
Porta del Foro è ormai uno dei quartieri più competitivi e lo dimostra nel 1997. A giugno arriva il terzo successo dei Veneri, dopo un doppio spareggio con Porta Crucifera. A settembre succede l’incredibile: all’ottavo spareggio tra Porta Crucifera e Porta del Foro, Gabriele Veneri, complice la scarsissima visibilità, interrompe l’interminabile serie di 4, colpendo un 3. Cala l’oscuirtà ed è tutto rimandato alla settimana successiva, quando si imporrà, al quarto spareggio, il Quartiere di Porta Sant’Andrea.
Il 1998 non fa che confermare la grande solidità della coppia giallo-cremisi: a giugno gli 8 punti non bastano e vince Sant’Andrea, grazie al centro di Sepiacci; a settembre invece Gabriele spezza la lancia sul 4, Luca totalizza altri 4 punti e la coppia ottiene il quarto successo. Il 1999 sembra iniziare come era finito il 1998: a giugno Gabriele spezza ancora la lancia sul 4, imitato da Sepiacci. Sembra una sfida a due. Nella seconda carriera, dopo il bellissimo 5 di Vannozzi, Luca Veneri totalizza solo 2 punti, decretando la sconfitta del suo quartiere. Porta Sant’Andrea è pronta a festeggiare, ma Farsetti per Santo Spirito riesce nell’impresa di spezzare la lancia sul 5, regalando un successo memorabile alla Colombina. A settembre invece i Veneri si devono arrendere di fronte al 5 di Martino.
Il 4+4 è invece sufficiente l’anno seguente: a giugno si registra il quinto trionfo dei Veneri. A settembre però le cose vanno male. Gabriele fa 4, ma Luca si ferma sul 3. La Giostra è vinta da Porta Crucifera, che si aggiudica, grazie ai centri dei suoi cavalieri, anche l’edizione Straordinaria e la prima edizione del 2001.
Gli 8 punti in sostanza non bastano più, questo sembra dire la Piazza. Sono in molti ad avere il 5 sulla lancia (Vannozzi e Gori per Porta Crucifera, Farsetti per Santo Spirito, Martino e il giovane Vedovini per Porta Sant’Andrea). Luca e Gabriele riescono comunque ad ottenere il loro sesto ed ultimo successo di coppia nella seconda edizione del 2001, attraverso una sequenza di sei tiri tutti sul 4.
Il 2002 è l’ultimo anno di Gabriele e Luca insieme, che chiudono la loro esperienza con un doppio 4+4, che non basta né a giugno (i 5 stavolta sono 3: uno di Santo Spirito con Farsetti, ben 2 di Porta Crucifera), né a settembre (vince Santo Spirito con il 4 di Gamberi e il 5 di Farsetti).
Termina così la prima parte della storia, quella riguardante la Coppia Veneri, capace di vincere ben 6 lance d’oro in 10 anni attraverso una inimitabile regolarità di punteggio; ed inizia la seconda parte, quella di Gabriele e Luca avversari. Nel 2003 infatti, la dirigenza di Porta del Foro sostituisce Gabriele con un giovane di buone speranze: Enrico Giusti. Dopo il disastro di giugno, a settembre, quasi a sorpresa, arriva la vittoria grazie al 5 centrato proprio da Giusti nel secondo spareggio.
Nel 2004 si registra un clamoroso colpo di scena: Luca, dopo 11 anni e 7 successi abbandona Porta del Foro e si trasferisce a Porta Santo Spirito, lasciando il suo posto proprio a Gabriele. Così a giugno si assiste al primo duello da avversari dei due fratelli. Luca fa malissimo (2), meglio Gabriele (4). Ma la vittoria va a Sant’Andrea, grazie al 5 dell’esordiente Stefano Cherici. A settembre invece stecca Gabriele e Luca, che chiude la piazza con il 4, si può godere l’ottavo successo in carriera, il primo lontano dalla Chimera. A giugno dell’anno successivo è però tempo di rivincita: al secondo spareggio Gabriele fa 4, Luca si ferma sul 3: lancia a Porta del Foro e settimo successo di Gabriele. A settembre invece i 4 di Luca e Gabriele non bastano ad impedire la vittoria rosso-verde.
Nel settembre del 2006, dopo la lancia persa a giugno, arriva il nono successo di Luca, ancora in coppia con Farsetti. L’ottavo trionfo di Gabriele coincide invece con l’indimenticabile giostra del 2 settembre 2007, in cui tutti i quartieri arrivano agli spareggi con 8 punti. Al primo spareggio marcano tutti 5, tranne Porta Sant’Andrea. Al secondo, Luca fa 4 e Marco Cherici colpisce il centro per Porta Crucifera. Gabriele, che deve farsi perdonare la lancia persa a giugno, compie l’impresa centrando il primo e unico 5 della sua carriera. Al terzo spareggio vince Porta del Foro con il secondo centro di Giusti.
Nelle edizioni del 2008 e del 2009, Luca e Gabriele si attestano sempre sul 4, ma le vittorie vanno a Porta Crucifera e Porta Sant’Andrea, vincitrice anche dell’edizione di giugno 2010, che coincide con il ritiro di Gabriele. Luca lascia Porta Santo Spirito a settembre. Rientrato a Porta del Foro come preparatore nel 2013, tornerà anche in sella nel 2014, senza però riuscire ad incidere in nessuna delle due edizioni. Gabriele invece, rientra nel mondo della Giostra nel 2019, come aiutante a piedi del Maestro di Campo. Il destino vuole che Porta del Foro torni al successo proprio in questa occasione, dopo un digiuno di 12 anni dall’ultimo successo, quello del 2007, quello del 5 di Gabriele.
Questa è la storia dei fratelli Veneri: 6 vittorie in coppia e altre 5 (3 di Luca e 2 di Gabriele) da avversari; una storia segnata da una grande professionalità e da una invidiabile regolarità; una storia quasi esclusivamente giallo-cremisi, ma con importanti sfumature giallo-blu.
da “L’Alfiere” – n. II – 2020, pagg. 6-7