Conosciamo con questa intervista Andrea Sisti, Cancelliere della Giostra del Saracino anche per le due edizioni di questo 2024. Intanto, per presentarlo, una “chiosa simpatica”: una persona il cui indirizzo di posta elettronica inizia con “ilfamiglio” la dice lunga sulla passione e l’attaccamento alla manifestazione.
Da quanto tempo sei stato nominato Cancelliere?
Sono stato nominato Cancelliere da giugno 2016
Perché questo acronimo “Il famiglio”?
Perché prima di fare il Cancelliere, sono stato per 25 anni uno dei due Famigli del Buratto, ruolo che ho ricoperto con tutta la passione che ci poteva essere, come adesso quello del Cancelliere.
Quali sono i compiti del Cancelliere durante tutto l’anno giostresco?
I compiti del Cancelliere durante tutto l’anno giostresco iniziano con il preparare il “librone” della Giostra appena vengono annunciate le dediche delle Lance d’oro, dopodiché si parte con l’Estrazione delle carriere, dove è il Cancelliere che cura tutta la fase del sorteggio affinché non ci siano intoppi per l’estrazione delle carriere e delle lance da giostra. Poi viene la Bollatura dei cavalli, dove devo preparare i cordini con i bolli che il Maestro di Campo metterà al collo dei cavalli e riportare per iscritto la loro razza, età, mantello e nome nel librone della Giostra. Arrivati al giorno della Giostra, durante l’assembramento in piazza San Domenico e prima che parta il corteo, devo farmi dire dai Capitani i nomi dei giostratori di riserva, nel caso ci fosse un titolare da sostituire. A quel punto si entra in piazza, dove con il Maestro di Campo e i Capitani viene effettuata la prova del Buratto; da quel momento in poi è Giostra, il mio compito è quello di consegnare la lancia al vice maestro di Campo, dopo averne letto il numero, ma compito più importante è farsi riconsegnare la lancia dal giostratore che ha appena corso la Carriera, agevolandolo il più possibile, perché la lancia va consegnata solo ed esclusivamente al Cancelliere. Se poi durante la Giostra, vi dovessero essere lance da sostituire, sono io con il Capitano che effettuiamo il sorteggio.
Come si è visto, hai attraversato la Giostra praticamente in quasi tutti gli aspetti. Cosa ti è rimasto o ricordi in particolare dopo tutti questi anni, un episodio o personaggio? O cos’altro?
Io mi vesto dal 1987, non avevo ancora 14 anni, e posso dire che ogni volta che si apre il cancello e faccio il mio ingresso in piazza, è come se fosse sempre la prima volta. Di personaggi posso dirti, Guido Raffaelli, Capitan Ciuffino, che mi ha fatto appassionare così tanto alla Giostra, poi Giancarlo Felici, che mi ha insegnato a comportarmi sempre correttamente e a rispettare le regole, prima come arbitro e poi come uomo; Mauro Viroli e Simone Rogialli, che sono stati i miei compagni, prima uno e poi l’altro, sotto il Buratto…potrei citarne tanti altri, perché la Giostra è cresciuta molto. Di episodi, in questi anni, ne ricordo tanti: lance spezzate, Giostre rinviate, Buratti che non giravano…me li ricordo tutti, ma quello che ho nel cuore è il Saracino del giugno 2016: io entravo in piazza per la prima volta come Cancelliere e poco dopo entrava mio figlio come paggetto, penso che qualsiasi genitore che ami la giostra e ci sia cresciuto dentro, non possa chiedere di più. In questi anni ho dato molto alla Giostra, in termini di tempo e fatica, ma ho ricevuto molto di più indietro come emozioni.
da “L’Alfiere” – n. II – 2024, pag. 16
Sergio Rossi