Il 2018 è stato un anno molto impegnativo per il Gruppo Sbandieratori ed in particolare per il reparto tamburi, che è stato brillantemente superato da tutti i nostri ragazzi. Nel mese di settembre 2017 è arrivato un gruppo molto consistente di “sciamannati” che si spacciavano per “nuovi tamburini”. Oggi conosciamo tre di quei ragazzotti che si presentarono in palestra ormai più di un anno fa:
- Alessio Montini detto “GANASCIA”
- Francesco Sorini detto “FORTINI”
- Francesco Rossi
Cosa ti ha spinto ad entrare nel gruppo?
Alessio: “sin da piccolo ho avuto la cultura della Giostra nella mia famiglia ed in particolare quella per il Gruppo Sbandieratori che mi è stata trasmessa da mio babbo e da mio zio, che sono stati membri attivi del gruppo.”
Francesco S.: “sono molto amico di Michele “Sollecito”, che faceva già parte del gruppo e parlandomi delle varie situazioni che ha vissuto all’interno di questa realtà mi ha convinto ad entrare. Inoltre penso che possa essere un parco di esperienza tecnica importante per il mio studio di batteria.”
Francesco R.: “sono sempre stato affascinato da quello che il gruppo sbandieratori rappresenta per Arezzo, un orgoglio di cui volevo far parte anche io e portare questa eccellenza in giro per l’Italia e per il mondo.”
Qual è trasferta che ti è rimasta più impressa?
Alessio: “sicuramente la trasferta a Medina del Campo (Valladolid, Spagna). L’esperienza è stata davvero fantastica e piena di momenti di condivisione e divertimento, vedere tanta folla all’estero che conosce il nostro gruppo che applaude al ritmo del nostro passo veloce è stato davvero emozionante. Uscire la sera anche con i ragazzi più grandi è stato diverso dalle mie solite abitudini ma devo dire che mi sono veramente sentito parte del gruppo fino in fondo.”
Francesco S.: “ricordo molto volentieri la trasferta in terra Tedesca a Waldkirch (Friburgo). Appena arrivati ci siamo esibiti ed è stato molto bello vedere altri gruppi di altre nazionalità che si esibivano insieme a noi, e l’ambiente che faceva da sfondo a tutto questo era tipico medievale e le serate passavano in fretta davanti a qualche boccale di birra con i miei compagni di viaggio.”
Francesco R.: “la trasferta che mi è rimasta più impressa è quella di Acquasparta dove ho passato una bellissima giornata con tutti coloro che erano in trasferta con me. Come prima esibizione devo dire che è andata bene ero un po’ teso ma poi è andato tutto liscio, abbiamo mangiato poi alla festa ed è stata la giusta conclusione della giornata.”
E della prima giostra cosa mi dici?
Alessio: “non me lo aspettavo di entrare in piazza già al primo anno di gruppo e appena il “Dingio” me lo ha comunicato ho avuto un nodo alla gola, stessa sensazione che ho provato all’ingresso in Borgunto. Suonare davanti a tutta la città mi ha fatto sentire orgoglioso e sotto pressione, ma eseguire i pezzi alla perfezione mi ha poi reso fiero di me stesso. Spero che sia la prima di una lunga serie e continuare così la tradizione del mi’ babbo e del mi’ zio.”
Francesco S.: “l’emozione è stata unica, la tensione era alle stelle ma i tutti coloro che erano con me mi hanno messo a mio agio e mi hanno trasmesso sicurezza. Solo indossare quel costume in quel giorno così importante per la nostra città è fonte di orgoglio immenso per me, e tutte le fatiche passate per entrare nel gruppo attivo ne sono valse la pena.”
Francesco R.: “per me non è arrivato ancora questo onore ma sono sicuro che arriverà presto e spero di essere all’altezza una volta che sarà il momento. Il gruppo non è fatto solo di giostra e devo dire che l’ho capito davvero adesso che ne faccio parte.”
da “L’Alfiere” – n. IV – 2018, pagg. 14-15