“La Giostra del Saracino appartiene al patrimonio culturale della Città di Arezzo. L’Amministrazione Comunale, rappresentanza eletta dalla comunità aretina, ne garantisce il mantenimento, la tutela, la valorizzazione e la promozione.”
Queste sono le frasi cardine del nuovo regolamento che disciplina la Giostra del Saracino. Il voto unanime del Consiglio Comunale, chiamato ad esprimersi sulla reinternalizzazione della gestione, ha così decretato lo scioglimento della “Istituzione Giostra” e la nascita dei due nuovi organismi consultivi che si affiancheranno all’Ufficio Giostra nell’opera di organizzazione della massima manifestazione storica aretina: la “Consulta dei Quartieri”, che si occuperà in prevalenza dei disciplinari tecnici, e il “Consiglio della Giostra”, che sarà di supporto a tutte le attività che concorrono alla realizzazione della scenografia. Ne parliamo più diffusamente all’interno, nell’intervista al Vice Sindaco e Assessore alla Giostra, l’amico Gianfrancesco Gamurrini, ma ci preme qui sottolineare come del Consiglio della Giostra faremo parte anche noi Sbandieratori, assieme alle realtà consimili (Gruppo Musici e Signa Arretii), rendendo finalmente le tre Associazioni piene protagoniste e dando riconoscimento formale alla loro fondamentale partecipazione per la buona riuscita del “prodotto” Giostra del Saracino.
Il Saracino, dunque, chiude la pur positiva esperienza dell’Istituzione, che per oltre due decenni ha esaminato e deliberato su tanti aspetti della manifestazione ma che per vari motivi era giunta al termine delle proprie funzioni. Nel corso di questi due decenni la Giostra ha visto una vivace crescita, consolidandosi come una delle principali manifestazioni storiche italiane, e di quest’ottimo lavoro va dato atto agli amministratori succedutisi alla guida. Il passaggio del testimone porta dunque con sé un’eredità di buona gestione e alcuni spunti di miglioramento, lasciando ai nuovi organismi il non facile compito di condurre la Giostra verso un percorso di crescita sostenibile e conforme a normative sempre più stringenti.
Gli aretini più sfegatati “boticano” fra i denti (neanche troppo sommessamente) che il Saracino non sia fatto per i turisti ma per i quartieristi, sorta di allegoria in costume della ringhiosa indole aretina, sospesa fra polemica e rivalità. Eppure, come accade soprattutto per le rievocazioni medievali, il forestiero ne resta attratto, e quei (pochi, ahimè) turisti che riescono a procurarsi un biglietto osservano affascinati lo spettacolo tentando di penetrare l’intima essenza che ne anima l’antagonismo, superando la superficie della mera manifestazione in costume.
Siamo convinti che la Giostra possa e debba crescere pur senza snaturarsi, diventando sempre più un volano per la promozione della città assieme ad altre eccellenze, come ad esempio la Fiera Antiquaria o, da pochi anni, la Città del Natale. Tutte le componenti della Giostra, assieme, possono fare la differenza e contribuire a questo percorso a favore della crescita turistica della città.
Noi Sbandieratori, anche nel nuovo ruolo di membri del neonato Consiglio, continueremo ad essere fra i principali attori, non solo come “ambasciatori” della Giostra del Saracino nel mondo che è nel nostro DNA, ma anche per l’accoglienza che siamo in grado di offrire in occasione di eventi cittadini o di visite alla nostra sede, già aperta in alcune occasioni e che hanno riscosso un lusinghiero successo.
da “L’Alfiere” – n. I – 2019, pagg. 2-3