Il titolo potrebbe essere fuorviante invece racconta la storia di tradizioni che affondano le radici in tempi lontani, quando il simbolismo aveva l’importanza di testimoniare ed esaltare i momenti più importanti della vita o degli avvenimenti sociali e storici. Bandiere e pane, questo parallelismo mi è venuto in mente quando, nel corso della recente trasferta a Villaurbana – Biddobràna per i sardi Campidanesi e della Marmilla – ho avuto il piacere di visitare “La Casa del Pane”. È questo un museo sensoriale dove respirare i profumi delle farine e del grano maturo, osservare le spighe con i lunghi “capelli scuri” (lemma) che ti sembra di udirne il rumore quando il vento le scuote nei campi. “Su pani fattu in domu”, pane fatto in casa, a Villaurbana prende forme e nomi diversi a seconda della cerimonia: matrimonio, battesimo, Pasqua, Natale, un tipo e una decorazione per ogni ricorrenza. Dalla farina di grano duro, tipica di questa regione, si realizzano il “Su Coccoi”, “Sa Pezzidda”, “Su Crivaxu”, “Su Tureddu”, “Sa Moddixina” e chissà quanti altri. Una tradizione affidata alle mani esperte delle nonne che custodiscono gelosamente un segreto che sarà tramandato solo alle donne di famiglia, rendendo ogni pane diverso dagli altri per sapore e forma. Tradizione che rischia di perdersi poiché le nuove generazioni si dedicano ad attività diverse, probabilmente più redditizie e forse più gratificanti ma che ci fanno dimenticare le origini. Alla tutela e conservazione di questo patrimonio storico e culturale è dedicata la Casa del Pane.
La Pro Loco e l’amministrazione comunale perseguono inoltre l’obiettivo di far diventare Villaurbana la “Capitale del Pane” e, conoscendo il carattere deciso ed ostinato dei sardi, c’è da scommettere che ci riusciranno. Ebbene il parallelismo che ho percepito sta proprio nella ricerca, tutela e promozione delle tradizioni: per loro quelle del pane, per noi quelle della bandiera poiché entrambi siamo custodi di importanti patrimoni immateriali da preservare. Infine la calorosa accoglienza e l’apprezzamento dimostrato dal numeroso pubblico intervenuto ci rendono orgogliosi di essere stati attori di questa splendida manifestazione. Per Villaurbana le nostre bandiere saranno sempre pronte a volare in alto nel cielo.
da “L’Alfiere” – n. IV – 2023, pag. 5
Carlo Lobina