All’interno di qualche cassetto o libreria di casa, ogni socio degli Sbandieratori possiede la propria personale collezione della rivista L’Alfiere e dei vari inserti usciti negli anni. Per scrivere questo articolo ho recuperato gli ultimissimi numeri alla ricerca della rubrica dedicata agli impegni e alle esibizioni dell’Associazione. Fin dai primi numeri, infatti, le colonne della rivista hanno sempre riservato uno spazio per la raccolta ed il commento delle nostre sbandierate in città e nel mondo. Con il passare dei mesi e lo stratificarsi delle edizioni, tra le varie pubblicazioni è possibile rinvenire un vero e proprio “diario” dell’Associazione, composto da divertenti aneddoti e ricordi indelebili. Sfogliando all’indietro i numeri della rivista ho notato che gli ultimi resoconti, a firma di Daniele Serboli, risalgono ai numeri stampati nel 2019. Per citare alcune esibizioni salienti, il n. 2/2019 riporta, tra le altre, anche la trasferta del Gruppo a Mosca mentre nel n. 4/2019 viene citata la trasferta in Spagna a Crevillente e quella a Roma nella quale, in occasione del Festival Nazionale del Folklore e delle Tradizioni Popolari, il Gruppo Sbandieratori è stato premiato dall’allora Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, all’epoca ancora non famoso per i suoi D.P.C.M.
Da quel numero sono state stampate sei edizioni dell’Alfiere, per un totale di novantasei pagine, senza alcuna menzione alle esibizioni degli Sbandieratori. Tuttavia, compatibilmente con le regole e le necessarie precauzioni, l’attività dell’Associazione è sempre stata attiva in numerosi ambiti. Non è mai infatti venuta meno la partecipazione agli allenamenti, l’attività dei Consiglieri e del magazzino e la comunicazione con i soci attraverso le pagine di questa rivista. Tutto l’impegno aveva come unico scopo quello di farsi trovare pronti per le esibizioni di fronte ad un pubblico ed in occasione di feste e rievocazioni storiche in tutto il mondo. L’attesa è stata ben ripagata e gli Sbandieratori si sono esibiti in eventi e festival, anche di respiro europeo, con una preparazione ed entusiasmo che hanno fatto dimenticare i mesi di inattività.
Nell’anno 2020 le esibizioni sono state cinque e l’unico impegno dopo il mese di marzo è stata la partecipazione al programma televisivo di Commedy Central “The Roast of Italy” con protagonista Francesco De Carlo. Per la cronaca ma non certo per la gloria, il premio come sbandieratore più attivo nell’anno 2020 sarebbe spettato a quattro appartenenti del Gruppo tra loro a parimerito con quattro esibizioni a testa (Rossi Gabriele, Tundo Lonardo, Montini Alessio, Gamurrini Gianfrancesco e Guelfi Giacomo).
L’anno 2021 ha, invece, riservato molte più emozioni al Gruppo Sbandieratori. La prima partecipazione ad un evento è stata quella della Madonna del Conforto, una delle più partecipate ricorrenze religiose aretine che è stata festeggiata sia nel 2020 che nel 2021. Successivamente ci sono stati impegni presso la Pieve di Arezzo e in occasione delle riprese televisive della Rai per il programma “A sua immagine” e della inaugurazione della mostra sulla Giostra del Saracino.
Le esibizioni dell’estate hanno richiesto, finalmente, un impegno costante del Gruppo con la “tripletta” del 23, 24 e 25 luglio. In questi giorni l’Associazione si è esibita in occasione di “Bandiere sotto le stelle”, evento dedicato ai gruppi sbandieratori che si è svolto tra le strade della città di Bibbiena. Questa è stata una delle prime occasioni nelle quali la piazza della esibizione e lo spazio dedicato al pubblico fornivano l’ambiente ideale nel quale portare i nostri colori e le nostre musiche. Ha fatto anche parte della “tripletta” la nostra presenza sulla linea di partenza dell’Ardita, l’evento ciclostorico della città di Arezzo.
Merita una menzione speciale una particolare occasione nel quale il protagonista non è stato tutto il Gruppo ma un solo sbandieratore. A metà del mese di agosto Riccardo Viganò ha calzato gli stivali da sbandieratore, si è vestito con gli abiti del Gruppo e ha afferrato con una mano una bandiera e con l’altra l’anello con il quale, alla presenza di un piccolo pubblico di amici, si è inginocchiato di fronte ad Elena per chiederle di sposarsi. Ha detto di sì.
A fine agosto è poi andata in scena la prima vera trasferta. Il Gruppo Sbandieratori è stato infatti impegnato a Tarcento, in provincia di Udine, per il Festival dei Cuori. Tale festival, giunto alla sua 51° edizione, avrebbe ospitato gruppi da ogni parte del globo, ma viste le difficoltà per viaggi e spostamenti ha raccolto sei gruppi storici provenienti dall’Italia e cinque partecipazioni “a distanza” di altri gruppi situati in paesi di tutto il mondo. L’elemento di internazionalità è stato comunque presente grazie ad una esibizione legata al Festival dei Cuori ma realizzata nella città di Bovec in Slovenia.
In tale occasione gli Sbandieratori hanno anche saputo ritagliarsi alcuni momenti di tempo libero. L’inviato speciale e partecipante alla trasferta che ha aiutato a scrivere l’articolo è stato Riccardo Soldani, noto anche per essere un archivio umano di aneddoti e storie legate alla associazione. Tra le varie notizie, ha raccontato delle belle passeggiate nella natura, coronate da tuffi in acqua di fiume dalla temperatura artica e dei bei momenti passati in compagnia di Piero Pedone, noto anche per essere un jukebox umano sempre pronto a far cantare tutti con la sua chitarra. L’evento di Tarcento, dalle sfumature internazionali, è stata anche l’occasione per portare i due giovani Hiroshi Farsetti e Michele Magi nella loro prima trasferta.
Sapevamo che il magazzino degli Sbandieratori sarebbe tornato a popolarsi di persone e che le nostre bandiere si sarebbero presto arrampicate nei cieli di tutto il mondo, ma è innegabile la gioia nel vivere e contribuire a questa magia che si rinnova e si ripete attraverso i tempi e attraverso le facce nuove o già note degli Sbandieratori.
Ogni dicembre l’Associazione si occupa di premiare lo sbandieratore o musico degli Sbandieratori che ha partecipato a più uscite e trasferte durante l’anno solare. La persona che si aggiudica il riconoscimento prova un naturale sentimento di orgoglio per essere riuscito ad esibirsi più di ogni altro compagno. Quest’anno l’orgoglio non sarà solamente personale e non sarà di una sola persona, ma sarà un particolare sentimento di appartenenza ad un Gruppo che ha affrontato momenti fuori dal comune ed è tornato ad esibirsi con un entusiasmo non scontato e conquistato.
da “L’Alfiere” – n. III – 2021, pagg. 6-7
Lorenzo Diozzi